Coaching: porsi le domande giuste.
Una delle chiavi di qualsiasi idea di successo voi abbiate in mente? Porsi le giuste domande. Quando cominciai a metter piede nel mondo del coaching, attraversai lo stesso lungo tunnel. Porsi domande è rischioso, a volte doloroso, ma il più delle volte è la sola strada da percorrere per accedere alle nostre verità, che sono spesso le risposte che cerchiamo. Anche nella scrittura creativa dobbiamo imparare a porci le domande giuste. E per tre motivi.
Chiedi e avrai.
Ebbene sì. A una domanda segue una risposta; il silenzio non è una chiave. Lo è, certo, se è un momento di ricerca interiore che ancora una volta segue a una domanda. Quante volte vi sarà capitato di sentirvi dire: ma perché non me lo hai chiesto?! Chiedere non è mai facile, ma sono certa che spesso a una domanda è seguita almeno una riflessione, se non un breve ragionamento.
Una domanda è un’illuminazione.
È accedere una lampadina. È aprire una porta. È una chiave. È una lente. È una meta. È un abbraccio. E chissà cosa può accadere, quando si viene travolti da amore e luce. Perché il rischio del porsi domande è anche questo: che la vita si trasformi nel più bel miracolo mai sperato.
Porsi le domande giuste ci fa sentire padroni del nostro destino e profondamente onesti verso noi stessi.
Siamo in grado di metterci di fronte allo specchio e chiederci se siamo felici, se siamo soddisfatti del nostro lavoro, se scrivere è davvero la nostra strada, se quella è la storia che vogliamo davvero raccontare? Se non lo siete, c’è qualcuno che vi aiuta a farlo, e questo qualcuno è il vostro coach.
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