Dicono di me
9 Set, 2022
★★★★★ 5.0/5
Marco Cesaretti
Ho conosciuto Federica nel 2013. All’epoca, mi ero da poco avvicinato al mondo della scrittura e non avevo assolutamente idea di cosa volesse dire affiancarsi a un editor professionista che mi aiutasse a far diventare il mio manoscritto un libro “vero”, da regalare a me stesso e ai miei figli.
Quando si scrive, soprattutto per la prima volta, ci si sente soli. Si ha paura di far leggere il proprio lavoro. L’idea di trovare un professionista che fugasse tali pensieri era, di fatto, essa stessa, una nuova inquietudine. Federica con tutta la sua professionalità e sensibilità è riuscita, fin dall’inizio, a farmi sentire, anche da neofita, parte viva di questo meraviglioso mondo.
Avere qualcuno che crede in te e che ti sprona, attraverso una comunicazione leale, a credere in te stesso, fa la differenza. In me l’ha fatta. Dopo quella prima esperienza ho avuto la forza e il desiderio di riprovare a vivere, nuovamente accanto a lei, per altre due volte, tutte le emozioni che la scrittura ha il dono di regalarti. Ernest Hemingway disse: ”Non c'è nessun amico più leale di un libro”. Con Federica, nel mio caso, di amici ce ne sono stati due, poi tre e infine quattro. Grazie Federica!
9 Set, 2022
★★★★★ 5.0/5
Elena Giacchino, Ufficio Stampa
Lavorare con Federica è stato un piacere. Federica sa coniugare una viva intelligenza con un’umiltà spontanea propria delle persone che sanno fare e pensare. È capace, intraprendente e collaborativa. Una vera risorsa.
9 Set, 2022
★★★★★ 5.0/5
Donatella Altieri, Regista e Sceneggiatrice
Quando intraprendi un viaggio in un nuovo libro, mille sono le strade percorribili e tutto è possibile. Ma a un certo punto quel viaggio deve diventare unico.
E questo succede se alle due dimensioni del libro se ne aggiunge una terza che ti dà la profondità.
La scrittura di Federica vive di questa profondità e non vorresti mai lasciarla
9 Set, 2022
Editing sul testo
★★★★★ 5.0/5
Enrico Gregori
Non si può scrivere senza leggere e fare l’editor senza avere un bagaglio letterario alle spalle è ancor più impossibile.
Ecco perché Federica (innanzitutto lettrice appassionata) sa seguire i testi e trattarli come fiori in una serra. Nessun intervento traumatico, ma le cure necessarie per farli crescere nella loro naturale evoluzione.
9 Set, 2022
Editing sul testo
★★★★★ 5.0/5
Alex Acquarone
Nel mese di novembre avevo appena finito di scrivere il mio primo libro: Il Giardino delle Infinite Possibilità, in uscita su Amazon il prossimo 17 luglio. Ero molto emozionato per questo progetto che avevo rimandato per ben... 32 anni! Sapevo di aver bisogno di un editor, ma ero anche spaventato dall'idea che qualcuno "mettesse mano" alle mie idee, togliendo il ritmo e l'emozione che erano usciti dalla mia fantasia. Non conoscendo nessuno a cui rivolgermi, ho iniziato a girare su internet e ho trovato molti editor che, pur professionali, mi sembravano un po' "freddi". Mi sono imbattuto nel sito di Federica Piacentini che mi ha colpito, sia per aver messo la sua foto, dandomi l'idea che ci fosse una persona e non "ufficio" dietro la sua opera, sia perché, amando i libri per bambini, mi dava fiducia sul mantenere intatta una certa emozionalità nel mio racconto che ha come protagonista proprio un bambino. Ci siamo trovati subito d'intesa: un accordo chiaro su prezzi, tempi e rispetto delle mie esigenze. Quando ho ricevuto il manoscritto editato, l'ho visto decisamente migliorato, sia nella punteggiatura, sia in alcuni passaggi, obiettivamente poco chiari o scarni, in cui Federica, con molta grazia, ha inserito alcune idee che ho decisamente condiviso. Alcuni mesi dopo, facendo girare la bozza tra gli amici, uno di loro mi ha fatto i complimenti per non aver trovato errori. E' stata una bella soddisfazione, considerando che era… un correttore di bozze! Sono quindi molto felice di aver vinto le mie resistenze e di aver chiesto a una persona esterna di rendere al meglio il mio racconto.
9 Set, 2022
★★★★★ 5.0/5
Prof. Rodney John Lokaj, Università degli Studi di Enna “Kore”
Mi ero già avvalso in passato di un aiuto esterno per fare quelle cose che, a libro terminato, o libro che solo ingenuamente pensavo di aver terminato, non avevo né la forza né tanto meno la fantasia di fare, ovvero, la compilazione degli indici. Quelle volte, però, immancabilmente, avevo finito sempre per occuparmene comunque, perché le persone variamente assoldate al caso si erano rivelate o distratte e disinteressate o semplicemente incapaci o tutte queste cose insieme. Da filologo medievista attivo nel campo dell’esegesi e della pubblicazione critica di testi medievali e umanistici, perlopiù in latino, sovente presso case editrici straniere di lingua inglese, in prossimità del termine dell’ultima mia fatica, una princeps di due autori latini del primo ‘500 mantovano, mi sono rivolto invece a Federica. Bingo!
La professionalità con cui ha saputo lavorare, l’acribia e l’alta preparazione con cui discuteva con me dell’opportunità di mettere questo o quest’altro elemento, l’occhio che aveva sia nell’uniformare i termini chiave del testo sia nell’individuare le svariate discrasie che vi avevo disseminate qua e là sono tutti aspetti dell’attenzione che Federica è stata capace di profondere nel lavoro di compilazione e revisione generale. Doppiamente fortunato ad averla trovata, mi sono accorto, poi, che era in grado non solo di ricevere le istruzioni dal tipografo statunitense per mio tramite, dimostrando così di avere dimestichezza con il linguaggio tecnico dell’arte della stampa in lingua inglese, ma anche di dialogare direttamente con lui sollevandomi in tal modo anche da quest’ultima incombenza.
Et in ultimis sed non minimis, Federica, vera amante qual è della Cultura, del dialogo costante cioè che bisogna pur avere con i classici e i meno classici, le voci del passato che variamente costituiscono la ricca humus in cui nasciamo e cresciamo oggi, è venuta persino alla presentazione romana di quest’ultimo volume facendo così vedere la volontà, sempre altamente professionale, non solo di seguire un progetto dal suo concepimento fino alla sua conclusione più naturale, ma anche di testimoniare con la sua stessa presenza il valore scientifico e umano che un’opera del genere può rivestire sia per l’autore, naturalmente, sia per tutti coloro che partecipano al medesimo progetto sia pure per il pubblico di possibili futuri lettori gentilmente affluiti. Va da sé che, a condizione che Federica lo voglia, per la prossima avventura critico-editoriale non esiterò a chiederle di collaborare ancora. Grazie Fede!